MUSICA – DAL CORO ALLA BANDA AL ROCK
LA BANDA
Una delle maggiori istituzioni loianesi, quella che ha coinvolto alcune centinaia di persone, è il corpo bandistico fondato nel 1849 dal maestro Spada.
A quel tempo e per parecchi decenni fu uno dei più famosi complessi bandistici di tutto l’Appennino. Si ricordano, oltre lo – Spada – maestri quali Germano Dall’Olio (1860 – 1887), Emanuele Marchetti (1887 – 1935), Francesco Ferroni (1936 – 1942). Nel ventennio 1920 – 1940 partecipò più volte a concorsi bandistici nazionali ottenendo parecchi encomi quando alla presidenza del corpo bandistico c’era il cavalier Giuseppe Benvenuti in quel tempo il podestà di Loiano. Alcuni tentativi per ricostituire la banda furono tentati negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale senza ottenere però risultati soddisfacenti. Parecchi bandisti loianesi entrarono a far parte del corpo bandistico “Pietro Bignardi” di Monzuno. Negli ultimi anni parecchi ragazzi e ragazze di Loiano si sono inseriti nella banda di Monzuno dopo le lezioni loro impartite, nel nostro paese dal maestro Alessandro Marchi.
IL CORO
Il coro di Loiano è nato nel 1994 da un idea di Mariella Spada, musicologa e maestra del corso fino a tutto il 1999. E’ un gruppo vocale misto composto da una trentina di elementi tutti locali.
Dopo un paio d’anni, in cui sono stati affrontati i generi più svariati, il repertorio si è concentrato su alcuni importanti filoni della musica corale: polifonia classica-sacra-profana, gli spiritual e i gospel. Musica cantata a cappella, cioè senza il supporto di strumenti musicali. All’inizio del 2000, in seguito alla rinuncia della maestra, i coristi incontrano il maestro Massimo Montanari (direttore di altri cori a Bologna) e da questa collaborazione nasce il coro “Ultravox” che resta sempre un gruppo di una trentina di elementi e si propone sempre come coro a cappella. La fonte principale del repertorio è la musica leggera degli anni ’40 – ’50 riproponendo le più belle canzoni italiane e straniere dell’epoca. Brani di artisti famosi quali Domenico Modugno, Fred Buscaglione silorato dai gruppi corali.
Lo spettacolo proposto rappresenta una novità assoluta nel panorama corale.
Le canzoni vengono presentate in un programma di coro/cabaret, in cui l’esecuzione vocale dei brani è arrichita dallo spettacolo visivo delle fantasiose coreografie eseguite dagli stessi coristi.
Non solo buona musica, ma anche intrattenimento e divertimento e tutte le armonizzazioni sono curate dal maestro Montanari per coro misto a quattro voci. Alcuni dei principali brani del repertorio sono: Bellezze in bicicletta – Pasqualino Marayà – Ma le gambe – Vercchio frak – Voglio scoprir l’America – Il testamento del toro – Ninna nanna del Duro – Porfirio Villarosa – Pigliate ‘na pastiglia – Torna a Surriento – Noi duri – ‘O Saracino – Nel blu dipinto di blu e tanti altri brani non soltanto italiani.
Il primo concerto degli “Ultravox” è stato eseguito il 2 giugno 2001 assieme ad un altro coro di Bologna e della banda di Monzuno in occasione della inaugurazione della nuova palestra delle scuole medie di Loiano.
Da quel giorno ne sono seguiti tanti altri un pò ovunque: a Monghidoro (BO) assieme ad altri cori, nell’agosto 2001, a Bologna nel maggio 2002, ad Azzano Decimo (PN), Verono, Montefiore dell’Aso (AP) nel 2004. Tutti omaggiati di ottimi successi.
IL ROCK
Il rock a Loiano nacque nel lontano 1967 con la fondazione del Club R.P.L. (res plures legimus) e della radio R.P.L. (radio pirata loianese) con il gruppo I Titani fondato da Bruno Zanella, Franco Volta, Luigi Del Frari e Lele Marchetti. Quasi contemporaneamente altri ragazzi più giovani formarono due gruppi:
I Fuochi e I Filosofi con Ruggero Marchetti, Marcella Brizzi, Cesare Benvenuti, Mario Dall’Olio, Sandro Fanti e Stefano Monti. Dalla fusione di questi gruppi nacquero nel ’68 Le Nuvole Verdi con l’aggiunta di Franco Benni alla batteria. Nel 1969 con Marcello Minarini e Ciro Panzacchi si formarono I Tutti con i componenti del gruppo Gli Sbandati a cui si aggiunse Mario Dall’Olio al basso.
Nel 1979, esattamente in occasione della Festa Grossa, nacquero I Festa Grossa, subito ribattezzati Big Fest con Mario Dall’Olio, Mirko Ansaloni, Lele Marchetti, Ruggero Marchetti e Nicola Minarini come fonico. Il gruppo cambiò spesso formazione con l’aggiunta di Luigi Brizzi, Luca Marchetti, Andrea Rizzi, Alberto Pavoni, Rita Barbuti, Marcella Brizzi.
Nell ’86 si inserì un personaggio chiave: Riccardo Lolli di Monghidoro alle tastiere e voce che diede una svolta decisiva e più professionale al gruppo. Nel ’96 alla batteria di aggiunse Gilberto Calzolari sempre di Monghidoro.
Qualche anno dopo I Big Fest, dopo aver attraversato vari generi, dal pop al rock, al progressive, diventarono un gruppo punk con l’aggiunta di Christian Petito alla voce e l’inserimento nel ’99 di Michele Gentile alla chitarra solista. Dalla ceneri dei Big Fest nacquero I Mellowtons e in seguito i FreeWay con Sandro Vendittelli alla voce e Alberto Milani al basso, a cui si alternarono alla batteria Enrico Samperi, Gilberto Calzolari e Ivano Zanotti. Nel 2000 venne alla luce un altro gruppo genere rock blues: I Rikover Blues Band, nato dallo scioglimento del gruppo Politrittico, con Luca Fontana, Alice Alberti, Mario Dall’Olio, Riccardo Lolli e Gilberto Calzolari tuttora in attività. A Loiano però, recentemente, sono nati altri gruppi: Le Vespe Ronzanti con Sandro Ventura, Roberto Zazzaroni, Martino Bergonzoni, Bruno Zanella, Delia Zanella con un repertorio anni ’60 e ultimissimi e giovanissimi i Portobello Road con Federico, Simone, Mattia, Luca e Salla che sono promesse della musica locale.
Il 19 settembre si è esibito un supergruppo di artisti loianesi e non solo, che hanno dato vita ad uno spettacolo musicale unico nel suo genere, dove sono state presentate le proposte musicali di alcuni artisti loianesi: Marcella Brizzi, Alberto Milani e Mario Dall’Olio. La serata ha visto la partecipazione di un ospite speciale: Eva Robin’s, interprete di due brani, tra cui Om Mani Peme Hum di Marcella Brizzi, che qualche anno fa è stato cantato da Mina nell’album Lochness.